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Arte "sensazionale"





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Entrare nell'opera d'arte (che per sua natura è statica e materica), in un dinamismo interno, attivando più livelli sensoriali:


E' arte "sensazionale".



Nel momento in cui ci si pone di fronte ad un'opera si è travolti da più livelli sensazionali.

Le sensazioni del colore veicolano quindi l’emancipazione dell’Io verso l’universale, sensazioni che se rapportate alla fotografia ed al suono trasportano l’osservatore  verso quell’infinito talmente sensitivo ed appagante da profilarlo oltre i limiti  di un orizzonte inafferrabile.  

Il senso della fusione del tutto  nell’unicità luminosa  prevale  pertanto  sia sulla angosciosa ripetitività compulsiva delle volute , sia sulla geometria delle forme , sia sulla  semplicità del sonoro.

Ne "Il tuffo: rosso", i livelli sono plurimi: visivo (la fotografia dell'istante, del movimento fissato), interiore (il colore che costituisce un centro immaginario, evocativo), e uditivo (il suono che evoca il movimento dell'immagine e porta "dentro" all'immagine stessa).


Si tratta di una realizzazione sinestetica, nella quale vengono messi in gioco più sensi del fruitore.

Il percorso tracciato dall'arte sensazionale è quello di creare delle opere che non si limitino a rappresentare un segno o una fissità rappresentativa, ma, pur nella loro fisicità (e da questo si differenziano dall'arte vivente o dalla proiezione di video o dalle installazioni), di creare un dialogo dinamico con lo spettatore, che non è più mero spettatore, ma


"entra" fisicamente nell'opera stessa.



Il contrasto tra fissità della rappresentazione (un quadro, una fotografia, un'immagine) e dinamicità della stessa, è dato proprio dal fatto che vengono messi in gioco più sensi del fruitore, il quale è egli stesso attore principale: ma è il fruitore che, gestualmente, attivando l'oggetto, ne diventa parte integrante. E' il fruitore che decide, quando e se, attivarsi ed attivare l'opera, in un dialogo continuo tra sé e l'opera. Non è più, come accade nelle installazioni, mero spettatore, ma diventa egli stesso attore dell'opera.

La luce è dominante: come metafora dell’infinito ed attribuendo alla stessa una policromia in un costante moto discendente ed ascendente.
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Nasce nel 1970  la spirale delle volute (Francesco Titti Morteo). Nel 1991 lo studio sulle sensibilità sonore sinestetiche (Massimo Curti MaC).  Nel 1992  lo studio rappresentativo  poli e mono cromatico di forme fotografiche (Cristina Maris). E’ una visione cosmica comune, priva di determinazioni spazio-temporali, e basata solo su sensazioni. Nel 2018 nasce MO2MA: percorrere la strada di un diverso modo di intendere l’opera portando il fruitore/spettatore in una  sinestesia tale da  conciliare sensi diversi e sensazioni.

Dove porterà?  Verso il coinvolgimento di tutti i sensi dell’osservatore, in opere , nelle quali  non solo suono ed immagine  ( quasi in una scelta filmografica )  consentiranno la diversa fruizione  di una idea di arte , ma anche tattile, olfattiva e /o addirittura  di gusto.

Cristina Maris

Formata agli studi classici e giuridici, sviluppa precocemente la passione per la fotografia che pratica in  numerosi viaggi in giro per il mondo. Al suo percorso espressivo e comunicativo e alla ricerca  della propria particolare interiorità hanno contribuito le lezioni di Giuliana Traverso "Donna Fotografa” e del  maestro Fontana. La geometria dello spazio, il rigore delle forme e il movimento armonico sono le componenti e il momento culminante della sua fotografia insieme ai dettagli con le loro caratteristiche specifiche, il tutto in una atmosfera onirica dove la luce e il contrasto prendono l’assoluto predominio.

Atmosfera e trasfigurazione, movimenti e armonie, curve che si incontrano con una prospettiva personale e unica, realizzata attraverso l’obiettivo fotografico. Il suo percorso personale si sviluppa a partire dalla realtà e dall’attimo colto nella sua unicità per trasfigurare ciò che l’obiettivo può cogliere in qualcosa di unico e diverso.

Ha al suo attivo  mostre nazionali (Genova, Milano Brescia) ed estere (Berlino- Berliner art 2017;  Stoccarda- Arté 2018) .

link www.cristinamaris.it



Massimo Curti


Si diploma in pianoforte nel 1988 ed inizia i corsi di composizione sotto la guida del maestro Ermirio, proseguendo gli studi sotto la guida del maestro Vitale. Inizia la carriera di concertista, in piccoli gruppi da camera. Dirige una sua prima composizione nel 1991, al Teatro Carlo Felice di Genova, durante una rassegna del Conservatorio di Genova. Pubblica alcune composizioni per canto e pianoforte eseguite da Fernanda Calati (Venezia, 1990). Nel 1991 frequenta l’Accademia Musicale Chigiana di Siena nei corsi di composizione con Franco Donatoni e di Musica da Film con Ennio Morricone.


Dal 1996 ha iniziato a presentare i propri oggetti sonori, e cioè quadri, tele, carte e cartoni realizzati dall’artista;  l’ampia diffusione del qr code e quindi la concreta possibilità di utilizzare wifi e collegamento ad un sito, in remoto, ha permesso a Massimo Curti di portare a termine l’iniziale idea di tale particolarissimo connubio tra rappresentazione sonora e grafica, iniziando un percorso artistico di assoluto interesse effettuando una serie di mostre-concerto e di esposizioni personali e permanenti in Italia (Firenze, Genova, Milano) e all’estero (Berlino- Berliner art 2017- Stoccarda- Arté 2018) .

link www.massimocurti.it


Francesco Morteo “Titti”


La sua sensibilità artistica si nota soprattutto nella cromaticità dei suoi mondi: caratteristica notevole dell’artista le sue cosi dette “Volute”, movimenti di nubi in cielo che preannunciano con la loro staticità, la futilità umana e la calma, prima dello sconvolgersi degli elementi naturali e divini.

Morteo, avviato agli studi scientifici svolge da diversi anni un’intensa attività di ricerca nel campo delle arti figurative.

Tra i suoi premi conseguiti, ricordiamo il Trofeo d’Autunno 1970, Keromik 1971, Premio nazionale della grafica. Fa parte come fondatore del “gruppo di pittura metafisica” esponendo al Quadrivium di Genova e alla mostra dedicata alla religione e ricerca di Dio nella Pittura.

Alcune sue opere sono in permanenza alla Galleria Palazzo Doria di Genova.

Moltissime le sue mostre, in Italia ed all'estero, con pubblicazioni su importantissime riviste d'arte contemporanea e riconoscimenti internazionali.


 













Cristina Maris


Maris graduated in law but soon developed a strong passion for photography which will accompanies her on her travels around the world. Her approach towards the medium as well as her subsequent path in the search of her own style have been greatly inspired by Giuliana Traverso’s lessons expressed in “Donna Fotografa” as well as by Lucio Fontas’s art and theories. The space’s geometry, the forms’ rigour, the movements’ harmony together with a meticulous attention to details’ specific characteristics come to define her technique. Elements such as atmosphere and transfiguration, movements and harmonies, turns that met following a personal and unique perspective are represented through her photographic lenses. Indeed, all these qualities allow her to give her works an oneiric atmosphere dominated by the relation between light and contrast.












Massimo Curti


Massimo Curti graduated from Genova Music Academy in 1988 and specialised in the piano instrument. He began his career as performer in small concert hall and in 1990 he published a number of compositions for piano and song performed by Fernanda Calati in Venice. In 1991 Curti directed his first composition at Carlo Felice Theatre in Genova during a festival organised by the Genova Music Academy. The next year he attended composition courses by Franco Donatoni and film music by Ennio Morricone at the Chigiana Music Academy in Siena.

From 1996 Curti started working on his audio projects. The high diffusion of QRCODE which enabled the use of wifi and remote connections to websites, allowed him to develop the initial and highly innovative idea of connecting audio representation with visual elements. Moreover, it enabled him to start an artistic path which took the form of exhibitions-concerts and which has been well received nationally and internationally.
















Francesco Morteo “Titti”


Morteo Titti’s artistic sensitivity is particularly evident in the chromatics representing his world. Indeed, Morteo Titti’s highly renown characteristic is the so called “Volute”: movements of clouds in the sky which, through their statics, pre-announce human futility as well as peace before natural and divine’s storm. Morteo, who started with scientific studies, has been active for years dedicating his career in the research of figurative arts with an emphasis on art representing the divine. Among his prizes it is found the Autumn Trophy 1970, Keromik 1971, National Prize for Graphic. He is member and founder of the “metaphysic painting collective” and has exhibited at the Quadrivium in Genova as well as having his works included in the exhibition dedicated to religion and the search for God within painting. His artworks are part of the Palazzo Doria Gallery’s permanent collection in Genova. Morteo Titti has exhibited extensively nationally and internationally, has been covered in important contemporary art publications and magazines as well as receiving international recognition.